Pagine

mercoledì 11 dicembre 2013

OMS ed Educazione Sessuale


Più tempo passa e meno ho fiducia nelle "grandi organizzazioni mondiali", siano economiche, politiche, militari, sanitarie, le cui scelte ed indicazioni sembrano spesso più legate a favorire grossi gruppi e a raggiungere obiettivi poco chiari , che a favorire una crescita del benessere sociale ed economico delle popolazioni.

Mi lascia perplesso, ad esempio , l'ultima iniziativa dell’organismo europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che raccomanda di diffondere un’iniziativa molto particolare per lo sviluppo della sessualità fin dalla più tenera infanzia.





Di seguito riporto un articolo, molto critico sulla questione, del sito "Effedieffe":


In un documento intitolato: «Norme per l’educazione sessuale in Europa» (PDF) , prescrive ufficialmente l’apprendimento del «godimento e del piacere quando tocchiamo il nostro proprio corpo... [in un’età compresa fra] gli 0 ed i 4 anni !» Ed indica la cosa con il nome di «masturbazione infantile». Non si poteva dirlo più esplicitamente!


  
Dunque, stando all’OMS, a 4 anni i bambini sono pronti ad: «esprimere bisogni, desideri e limiti», quali: «giocare al dottore» (sic).

Fra i 4 ed i 6 anni, i bambini devono potersi ritenere pronti a conoscere e difendere i «diritti sessuali dei ragazzi e delle ragazze». Saranno in futuro i cittadini adatti al Migliore dei mondi alla Huxley? Chi può dirlo!

Fra i 9 ed i 12 anni, siccome l’OMS è previdente, bisogna mettere in guardia i ragazzini sul problema delle gravidanze impreviste, e dunque indirizzarli verso la pianificazione famigliare, la scelta di un progetto di vita, la contraccezione e l’aborto.

A partire sempre dai 9 anni poi, si raccomanda che i bambini siano informati del dove reperire prodotti contraccettivi e di dove praticare una «interruzione» – più o meno volontaria – della gravidanza, altrimenti nota come aborto.

Fra i 9 ed i 15 anni, si consiglia ai governi di mettere in guardia contro un pericolo: un avversario ideologico che risponde al nome di «religione cristiana», ostacolo al godimento ed al piacere sessuale...

A 15 anni, si è pronti per avventure di qualsiasi tipo, in particolare: omosessualità, bisessualità ed altre pratiche diversificate, senza contare le relazioni sessuali a pagamento e la pornografia. I futuri cittadini dell’Europa  avranno del tempo libero nel quale dimenticarsi dei sussidi di disoccupazione, con le mani ben occupate altrove e lo spirito obnubilato da nuvole dense e fumose.

L’OMS ci rassicura anche che lo Stato è il grande garante delle attività ludiche ed è la fonte formale e scientifica dell’educazione dei bambini. I genitori, divenuti cittadini di second’ordine nel Grande Tutto Indifferenziato, non saranno altro che delle fonti informali.

Ma in tutto ciò, la famiglia? Sotto l’egida di questo individualismo anticoncezionista ed abortista, semplicemente non sussisterà più




Di certo una educazione è necessaria, perchè i bambini ed i ragazzi, oggi sottoposti ad un bombardamento mediatico fenomenale, non abbiano visioni distorte del sesso.

L'educazione sessuale non deve essere affidata alla sempre maggiore disponibilità di strumenti tecnologici che permettendo "contatti" e scambi non solo di testo, ma anche di immagini e video, può evidentemente essere anche molto pericolosa, e da cui è necessario imparare a difendersi

Quello che non mi convince nel documento OMS è il mancato coinvolgimento della famiglia e dei genitori in questa necessaria operazione.


Da questo link è possibile scaricare la traduzione del documento in italiano.




domenica 1 dicembre 2013

Malattia Mani Bocca Piedi



In questo periodo molti bambini presentano una "strana" eruzione di vescicole alle mani , ai piedi, ai glutei, ed alla bocca.

Si tratta di una malattia infettiva virale :




Ne avevo già trattato in un post del dicembre 2012 :

 



in conclusione : nulla di preoccupante. Un pò di pazienza ed il bimbo tornerà vispo e bello come prima.

giovedì 28 novembre 2013

Prevenzione della Carie

La carie è una patologia multifattoriale a carattere infettivo

Un disequilibrio dell’ecosistema orale si determina quando le specie batteriche cariogene,
in particolare streptococchi del gruppo mutans  e Lactobacilli, aumentano
numericamente a discapito delle specie saprofite.

 Un fattore di fondamentale importanza è rappresentato dalle abitudini alimentari .
Il saccarosio, comune zucchero da cucina, è il carboidrato semplice più efficacemente metabolizzato dai batteri cariogeni.
L'assunzione di zuccheri quindi ne facilita la crescita e il metabolismo locale di tali sostanze produce acidi deboli che provocano la demineralizzazione dei tessuti duri dentali, causa dei segni clinici della malattia.

L’assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati semplici è sconsigliata fuori dai pasti principali; in particolare, l’uso del succhiotto edulcorato e l’uso non nutrizionale del biberon contenente bevande zuccherine devono essere fortemente sconsigliati. 




L’ indicazione all’uso sistemico del fluoro (gocce o compresse), è stato molto ridimensionato.

UTILI INVECE:

1) corretta e costante igiene orale
2) la somministrazione locale di fluoro a contatto diretto delle superfici dentali attraverso l’uso di dentifrici fluorati o di gel ad alta concentrazione di fluoro, applicato con apposite mascherine dal dentista.




E' possibile scaricare le linee guida ministeriali facendo click sull'immagine sottostante :





venerdì 15 novembre 2013

è meglio vaccinarsi per l'influenza ?




La campagna vaccinale nell'ASL di Brescia è partita il 4 novembre 2013.

L'epidemia stagionale di influenza è attesa nei nostri territori come di consueto non prima della fine del 2013 e con un picco massimo verso i primi giorni di febbraio 2014.

L'analisi di quello che è successo nei paesi dell'emisfero sud, dove si è appena conclusa la stagione fredda,  mostra epidemie nella media degli ultimi 10 anni, in larga parte dovute ad una nuovo ceppo non eccessivamente diverso rispetto a quelli degli scorsi anni con casi in larghissima misura benigni con rare conseguenze più gravi solo tra i soggetti affetti da particolari patologie che li rendono più fragili all'azione del virus.



L'ASL di Brescia propone la vaccinazione gratuita, soltanto per i bambini affetti da importanti malattie croniche  e cioè :
  1. malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma di grado severo, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica), 
  2. malattie dell'apparato cardio-circolatorio,
  3. diabete mellito ed altre malattie metaboliche, (inclusi obesi con BMI>30 + gravi patologie)
  4. neoplasie
  5. malattie renali con insufficienza renale
  6. epatopatie croniche
  7. malattie infiammatorie croniche
  8. sindromi da malassorbimento intestinali
  9. malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
  10. malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi
  11. immuno-soppressione indotta da farmaci o da HIV
  12. patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
  13. patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari);
  14. i bambini e gli adolescenti in terapia a lungo termine con aspirina (acido acetilsalicilico), a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
A fine campagna, nel caso vi sia disponibilità di vaccino, e comunque senza pregiudizio per l'offerta gratuita alle categorie a rischio elencate, la vaccinazione anti influenzale sarà disponibile a chiunque la richieda, con la partecipazione alla spesa da parte del richiedente.

Per i bambini che si vaccinano per la prima volta sotto i 9 anni, va somministrata una seconda dose dopo almeno quattro settimane. Nei bambini dai 6 ai 35 mesi di età il dosaggio è ridotto (1/2 dose singola o ripetuta).

E' corretto limitare la vaccinazione soltanto a questi casi ?
Non sarebbe meglio vaccinare tutti i bambini ?

Io ritengo che sia una scelta corretta non vaccinare per l'influenza "a tappeto" tutti i bambini.
Le considerazioni da fare sono varie:


  • Un vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni 
  • Alcuni "Illustri medici" intervistati dalle Televisioni invitano a vaccinare tutti i bambini (e non solo quelli per i quali i vantaggi potrebbero superare i rischi) , senza mai ricordare i possibili effetti dannosi
  • Sostenere che la vaccinazione sia assolutamente innocua non è corretto
  • I possibili rischi, anche gravi, della vaccinazione antinfluenzale sono scientificamente dimostrati (ma scarsamente divulgati!).

Se (come è avvenuto in passato e ci auguriamo non debba più avvenire) qualcuno continua a segnalare che quanto più i bambini saranno vaccinati tanto meno avremo paura della SARS o della suina o di altre forme virali gravi e tanto meno sofferenze infliggeremo loro, mente spudoratamente, cercando solo di cavalcare un momento emotivo intenso per ottenere un vantaggio commerciale o altri vantaggi indiretti (il mantenimento della paura).

Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera l'influenza, talvolta con l'uso di qualche sintomatico di supporto.

Restiamo sempre sorpresi dal fatto che in due meta analisi successive la Cochrane (ente mondiale super partes, che analizza tutti i dati scientifici prodotti dalla comunità scientifica internazionali) ha confermato la inefficacia preventiva del vaccino nei bambini fino ai due anni, e che nonostante questo venga sistematicamente indicato di vaccinare i bambini a partire dai 6 mesi di età.

Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una forma virale cresce l'Interferone che ci difende, ad esempio, da future forme tumorali).

L'esperienza di chi usa forme di terapia omeopatica e naturale, per prevenire le infezioni invernali ricorrenti e l'influenza, è ampia e ben rappresentata nella popolazione italiana.

A fronte di un'informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio “vaccinale”). 

        Comunque ecco di seguito un link per chi è convinto del vaccino :



        ed un link per chi è convinto del contrario :
















Tutti i "Bugiardini" la Banca dati dei Farmaci


Assumere farmaci è spesso necessario. Purtroppo a volte ci sono degli effetti collaterali.
Per questo è molto importante informarsi bene su indicazioni, controindicazioni, modalità d'uso,

http://www.repubblica.it/salute/medicina/2013/11/13/news/aifa_sito_bugiardini-70891074/

QUESTO E' IL LINK DIRETTO PER ACCEDERVI

giovedì 17 ottobre 2013

Alimentazione e salute

Si sente molto oggi parlare di prevenzione.


“La prevenzione è l'insieme di azioni finalizzate ad impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifichino eventi non desiderati. Gli interventi di prevenzione sono in genere rivolti all'eliminazione o alla riduzione dei rischi che possono generare dei danni.”

Esistono tre livelli di prevenzione, che si riferiscono ad atti e fasi diverse:Prevenzione-primaria-secondaria-terziaria
  1. Prevenzione Primaria: è la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono, ad esempio, misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella patologia. Frequentemente la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni). Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo promosse dai governi.
  2. Prevenzione Secondaria: si tratta di una definizione tecnica che si riferisce alla diagnosi precoce di una patologia, permettendo così di intervenire precocemente sulla stessa, ma non evitando o riducendone la comparsa. La precocità di intervento aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti negativi. Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento del Pap test nella popolazione femminile sana.
  3. Prevenzione Terziaria: è un termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della malattia in sè, quanto dei suoi esiti più complessi. La prevenzione in questo caso è quella delle complicanze, delle probabilità di recidive e della morte (anche se, in tale caso, tutti i trattamenti terapeutici sarebbero in un certo senso, paradossalmente, "prevenzione"). Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale.


La vera reale prevenzione è quella "primaria", che cerca di far evitare abitudini e comportamenti che possono essere nocivi alla salute ed incoraggia quelli che possano ridurre l’insorgenza di patologie.


E' indubbio che la salute dipenda in gran parte dall'alimentazione, che contribuisce a costruire, rigenerare, mantenere il corpo e a fornire l’energia indispensabile al buon funzionamento dell’organismo.

Mangiare in maniera non corretta può non solo causare un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, ma anche , e ci si pensa di meno, interferire in maniera più o meno pesante sulla efficienza del sistema immunitario, innescando quindi problematiche di ogni tipo, non necessariamente limitate al sistema gastrointestinale.

Ecco quindi che un "bambino che tossisce sempre" o "con il naso sempre che cola", può star meglio, per esempio riducendo o evitando l'assunzione di latte e latticini.

Mangiare lentamente aiuta a mantenersi in forma e riduce il rischio di sovrappeso e obesità: assaporare i cibi e masticare a lungo permette ai recettori del gusto di inviare al cervello il "messaggio di sazietà".


da Epicentro
Uno dei nemici più pericolosi per la salute dei bambini, è l'uso ed abuso del "CIBO SPAZZATURA" o JUNK FOOD

ECCO LA CLASSIFICA DEI 10 PIU' NOCIVI :



10) gelato confezionato
9)pop corn: 
8)pizza surgelata
7)patatine fritte 
6)patatine in busta
5)salumi e insaccati
4) wurstel
3) cornetti e dolci al forno e fritti :
2)bibite analcoliche gassate
1) bibite senza zuccheri o a basso contenuto zucchero

cliccando l'immagine qui sotto scoprirete il perché !


e , per chi "non è ancora sazio" ecco altre poco tranquillizzanti informazioni :




venerdì 27 settembre 2013

Febbre : non è obbligatorio utilizzare gli antipiretici


Si ribadisce ancora una volta che gli antipiretici NON SERVONO PER CURARE LA FEBBRE, ma per ridurre il disagio, il fastidio dei pazienti.
Quindi : se la febbre dà fastidio al bambino è da curare, se dà fastidio al genitore, è il genitore che dovrebbe curare la sua ansia ...


PER IL DOSAGGIO DI PARACETAMOLO E NUROFEN , DA SOMMINISTRARE QUINDI SOLO QUANDO NECESSARIO RIMANDO AL MIO PRECEDENTE POST




mercoledì 25 settembre 2013

PETIZIONE PER SALVARE L' OMEOPATIA - firma anche tu



I guardiani delle multinazionali del farmaco, un vero impero economico, vigilano da sempre con grande attenzione sul futuro delle loro aziende e difendono con grande accanimento i dividendi dei loro azionisti. Da anni però hanno preso piede, nel mercato farmaceutico, realtà produttive di farmaci omeopatici che hanno avuto fino ad oggi una crescita continua.

Infatti, l’omeopatia si è diffusa con successo in tutto il mondo ed è diventata la pratica medica non convenzionale più popolare in Europa e negli Stati Uniti. Nel vecchio continente il mercato dell’omeopatia ha raggiunto nel 2009 il fatturato di 1,09 miliardi di € e conta circa 125 milioni d’utilizzatori.
Il fatturato del mercato omeopatico rappresenta solo l’1% dell’intero comparto farmaceutico: pertanto, molto lontano dai risultati delle Big Pharma. Però le case omeopatiche stanno crescendo in modo continuo da 20 anni.

Si potrebbe pensare che, considerate le dinamiche che reggono l’economia, il giorno in cui le Big Pharma si fossero accorte che la produzione di omeopatici poteva diventare un affare remunerativo probabilmente avrebbero acquisito le aziende del settore, come hanno fatto per i laboratori di vaccini qualche anno fa, e il percorso del riconoscimento scientifico dell’omeopatia non avrebbe più trovato ostacoli.

Ma tutto ciò difficilmente potrà accadere. Non perchè l’omeopatia non sia scientificamente sostenibile, ma semplicemente a causa di un banale calcolo ed analisi di mercato e di un confronto con i risultati dei lavori cost-effectiveness più importanti realizzati in questi ultimi anni.


In questi lavori scientifici i risultati dei trattamenti omeopatici parlano di risparmio medio di circa il 50% sui farmaci convenzionali e circa il 50% degli esami di laboratorio e strumentali. Questo vuol dire che in Italia per esempio si potrebbero risparmiare, solo di farmaci convenzionali, 15 miliardi di € l’anno, che si tradurrebbero in perdita per le Big Pharma.

Questo sarebbe il loro ritorno se sostenessero l’Omeopatia! Un quinto degli italiani si cura omeopaticamente spendendo circa 300 milioni; se ipotizziamo, per assurdo, che tutti i cittadini italiani si curassero omeopaticamente, l’ipotetico fatturato dell’omeopatia ammonterebbe a 1,5 miliardi di €, e ne risulterebbe una perdita per le Big Pharma di 13,5 miliardi di Euro.

In altre parole sarebbe un suicidio finanziario
. Ed ecco che, nonostante gli aspetti innovativi e moderni proposti dall’omeopatia - assenza di effetti collaterali, buoni risultati clinici, terapia personalizzata, netta riduzione delle patologie croniche, maggior consapevolezza e attenzione per la propria salute - assistiamo ad attacchi su tutti i fronti (dai mass media più popolari alle riviste scientifiche) per screditarla e negare il diritto di un approfondimento di ricerca. 

Recentemente viene utilizzato un metodo più subdolo, ma forse più letale, nei confronti dell'odiata omeopatia, che tanti danni può fare al fatturato delle multinazionali: con l'aiuto dei governi e dell' "EUROPA" si fa in modo che i produttori dei rimedi omeopatici vengano eliminati dal mercato, mediante l'obbligo di seguire procedure amministrative complesse e costosissime per la registrazione di ogni singolo rimedio:

Tutti i medicinali omeopatici attualmente sul mercato godono di un’autorizzazione , la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2015.
A partire dal primo gennaio 2016 solo i medicinali omeopatici in possesso di un formale provvedimento autorizzativo potranno continuare ad essere commercializzati sul territorio italiano.





                                                                
"La procedura, semplificata rispetto al rilascio di una prima autorizzazione, prevede che i dossier dei medicinali (omeopatici e antroposofici) siano presentati entro 6 mesi dalla data di scadenza dell’autorizzazione, quindi entro il 30 giugno 2015 fornendo la documentazione necessaria a garantire la qualità e la sicurezza del prodotto omeopatico."



Il problema è che la tariffa di una nuova registrazione è stata portata da poco più di 30 euro a 23.000 €, e anche se l’Aifa ha assicurato che sarà richiesta solo la cifra per il rinnovo, pari a 3.000 euro a farmaco, si tratta comunque di una spesa eccessiva e spropositata per il settore.
QUINDI LE IMPRESE CHE FATTURANO TUTTE INSIEME CIRCA 165  milioni di euro ( fatturato totale, non gli utili ) dovrebbero essere costrette a pagare ogni anno più di 75 milioni di euro !

E' evidente che solo pochissimi prodotti, sui 25000 disponibili, hanno una diffusione tale da rendere economicamente accettabile i costi richiesti per la registrazione.

Così facendo, in pratica , si cerca di eliminare l'omeopatia, ( CHE LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO TOLLERANO CON SEMPRE MAGGIOR FASTIDIO) , facendo finta di volerne normare l'uso. 



Il Comitato Difesa Omeopatia - OMEOCOM - nasce per proporre petizioni ed appelli a difesa della medicina omeopatica. Recentemente ha lanciato la petizione "Insieme per l’Omeopatia"; l’iniziativa ha lo scopo di difendere la libertà di scelta terapeutica, principio fondante il Sistema Sanitario Nazionale.

Il Comitato, con questa petizione, intende richiedere norme che favoriscano l’effettiva registrazione semplificata dei medicinali omeopatici, e di evitare l’imposizione di regole inadeguate e costi sproporzionati che ne limiterebbero la commercializzazione e quindi la fruibilità da parte degli 11 milioni di persone che ogni giorno in Italia scelgono di curarsi con l’Omeopatia.

Il sito web del Comitato per dare il proprio supporto è disponibile on-line, all’indirizzo www.omeocom.it, dove è possibile trovare il testo della petizione e tutti i dettagli per compilare il modulo e firmare





mercoledì 11 settembre 2013

Malaria, una malattia ancora mortale


Alcune malattie, che si considerano a torto scomparse, possono essere gravi ed, in alcuni casi mortali.



La MALARIA  è una malattia infettiva dovuta alla presenza nell’organismo di parassiti , Protozoi del genere Plasmodium. Delle circa 150 specie di plasmodi esistenti quattro sono in grado di infettare l'uomo, dando origine a diversi tipi di malaria.

Le quattro specie sono: P. falciparum, P. vivax, P. malariae, P. ovale.

In Italia erano diffusi soprattutto P.falciparum, che causava la cosiddetta terzana maligna, e le due specie responsabili delle terzane benigne, P. ovale e P. vivax. Meno diffusa in Italia era la quarta specie, la cui infezione causa la febbre quartana e può dare recidive anche a decenni di distanza.

L'infezione nasce e si diffonde così : Se la zanzara Anopheles punge un uomo infetto assume sangue infetto che contiene i parassiti. Questi si moltiplicano nelle ghiandole salivari della zanzara.
Quando essa, infetta, punge un uomo sano inietta la saliva ricchissima di parassiti, che vengono a maturare in un periodo di qualche giorno e danno una malattia più o meno grave.
 


 
Il quadro clinico è caratterizzato dalle tipiche febbri intermittenti (anche se nel caso di infezione da P.falciparum questo non è sempre vero), precedute da una fase di alcuni giorni di malessere generale (con cefalee, dolori ossei). Solo l’infezione da P.falciparum può evolvere verso la cosiddetta malaria grave, dove alla febbre sono associati diversi segni, tra cui coma, convulsioni, anemia grave, emorragie.

L’evoluzione verso la malaria grave è piuttosto rara (circa il 2% delle infezioni da P.falciparum), e nelle zone a forte endemia malarica è letale quasi esclusivamente per i bambini sotto i 5 anni, per le donne incinte e per gli adulti non esposti normalmente alla malattia (come quelli residenti in Paesi europei), che quindi non hanno sviluppato forme di immunità.

L’infezione è trasmessa all’uomo da alcune specie di zanzare appartenenti al genere Anopheles.

 Nel mondo esistono circa 60 specie vettori, di cui la più diffusa ed efficiente nella trasmissione è l’Anopheles gambiae, presente in Africa subsahariana. In Italia i vettori malarici erano soprattutto le specie Anopheles labranchiae e A. sacharovi (appartenenti al complesso maculipennis, presenti nelle aree costiere), e nelle zone interne erano A. atroparvus e A. superpictus.



La Malaria , AL MOMENTO ATTUALE, è variamente diffusa nel globo, come si può notare nell'immagine
Presenza della malaria: scala del rischio
  Rischio molto limitato
  Rischio di malaria da P. vivax o da P. falciparum clorochino sensibile
  Rischio di malaria con possibile presenza di ceppi clorochino resistenti
  Alto rischio di malaria da P. falciparum chemio-resistente, o moderato/basso rischio di malaria da P. falciparum con alta diffusione di ceppi chemio-resistenti.



La malattia causa circa un milione di morti all’anno, 90% dei quali sono bambini sotto i 5 anni. In Africa, la malaria rappresenta uno dei principali fattori di carico sanitario (insieme all’HIV/AIDS e alla tubercolosi) per le popolazioni e le istituzioni, in termini di mortalità e di spese sanitarie e di prevenzione.

P.vivax e P.falciparum sono i parassiti più diffusi, e in Africa è diffuso soprattutto P.falciparum, il patogeno più grave. Soprattutto in Africa, la malaria ha un impatto socio-economico molto importante, non legato solo alla mortalità infantile, ma anche a tutte le conseguenze dell’infezione in termini di abbassamento di produttività per i lavoratori, di minore frequenza scolastica per i bambini, nonché del ritardo mentale spesso associato alle complicazioni neurologiche della malaria grave.

Gravi rischi esistono anche per le donne incinte, che possono andare incontro a gravi anemie e alla perdita del feto. Tutti questi effetti sono ovviamente aggravati da condizioni sociali degradate, in cui altre malattie e la malnutrizione contribuiscono alla creazione di un circolo vizioso estremamente complicato da interrompere.

Raccomandazioni per i viaggiatori diretti in aree endemiche
 
Nei confronti della malaria è possibile attuare tanto una profilassi farmacologica che una profilassi di tipo comportamentale; l'adozione di misure di protezione personale che da sole garantiscono un certo grado di protezione riducendo il rischio di contrarre la malattia anche fino a 10 volte, comprendono anche l'impiego di repellenti cutanei ed ambientali e indumenti adatti.
A causa delle abitudini notturne delle Anophele, il rischio di trasmissione della malaria si manifesta principalmente nel periodo intercorrente dal crepuscolo all'alba. Pertanto, per difendersi dalle punture di zanzare si consigli di:
  • evitare, se possibile, di uscire tra il tramonto e l'alba;
  • indossare abiti di colore chiaro (i colori scuri e quelli accesi attirano gli insetti), con maniche lunghe e pantaloni lunghi che coprano la maggior parte del corpo;
  • applicare sulla cute esposta repellenti a base di N,N-Dietil-m-toluamide (deet) o di dimetil-ftalato, ripetendo se necessario, ad esempio in caso di sudorazione intensa, l'applicazione ogni 2-3 ore;
  • alloggiare preferibilmente in edifici ben costruiti e in buono stato di conservazione, in quartieri moderni e che offrano sufficienti garanzie dal punto di vista igienico;
  • dormire preferibilmente in stanza dotate di condizionatore d'aria ovvero, in mancanza di questo, di zanzariere alle finestre, curando che queste siano tenute ben chiuse;
  • usare zanzariere sopra i letti, rimboccando i margini sotto il materasso, verificandone le condizioni e che nessuna zanzara sia rimasta all'interno. E' molto utile impregnare le zanzariere con insetticidi a base di permetrina;
  • spruzzare insetticidi a base di piretro o di permetrina nelle stanze di soggiorno e nelle stanze da letto, oppure usare diffusori di insetticida (operanti a corrente elettrica o a batterie), che contengano tavolette impregnate con piretroidi (ricordarsi di sostituire le piastrine esaurite) o le serpentine anti-zanzare al piretro.
Malaria e i bambini piccoli
I bambini sono a rischio particolare poichè essi possono morire di malaria in tempi brevi.
  • non portare i neonati ed i bambini piccoli in aree malariche a meno che non sia assolutamente necessario;
  • proteggere i bambini dalle punture di zanzare; sono disponibili zanzariere per culle e lettini: tenere i bambini piccoli sotto la protezione di zanzariere nel periodo che va dall'alba al tramonto;
  • dare la profilassi antimalarica ai bambini ancora allattati al seno e a quelli che sono allattati al biberon poichè essi non sono protetti dalla profilassi che la madre ha eventualmente fatto prima;
  • la clorochina ed il proguanil possono essere somministrati con sicurezza ai neonati ed ai bambini piccoli. Per la somministrazione i farmaci possono essere indorati con marmellata, banane ed altri cibi;
  • non dare sulfadossina-pirimetamina o sulfalene-pirimetamina a neonati sotto i due mesi d'età;
  • non dare doxiciclina per chemioprofilassi ai bambini sotto gli 8 anni d'età;
  • tenere tutti i farmaci antimalarici al di fuori della portata dei bambini rinchiusi in contenitori che non possono essere aperti dai bambini stessi. La clorochina è particolarmente tossica per i bambini se si eccede la dose raccomandata;
  • consultare immediatamente un medico se un bambino sviluppa una malattia febbrile. I sintomi di malaria nei bambini possono non essere tipici cosicché la malaria deve essere sempre sospettata. Nei bambini con età inferiore ai tre mesi la malaria deve essere sospettata perfino in caso di malattia non febbrile;
  • la febbre in un bambino di ritorno da un viaggio in area malarica dovrebbe essere considerata sintomo di malaria almeno che non sia provato il contrario;
  • in caso di autotrattamento il chinino può essere somministrato senza limiti di peso o di età. La meflochina può essere utilizzata al di sopra dei 15 Kg di peso.
L'OSM sconsiglia di portare in vacanza neonati e bambini piccoli in aree malariche, in particolare dove vi sia trasmissione di P. falciparum clorochino-resistente.


martedì 27 agosto 2013

il bambino, già in utero, è capace di sentire i suoni e la musica !

Le mamme lo sanno già : il bambino, già in utero è capace di sentire i suoni e la musica !






Un nuovo studio scientifico dimostra questa capacità:

Secondo una ricerca i bambini imparerebbero a riconoscere le parole già da quando si trovano nel grembo materno. Durante la gestazione, i bambini possono sviluppare la memoria dei suoni, portandola con sè anche dopo la nascita.
Lo studio, condotto dall’università di Helsinki è stato pubblicato sulla rivista Pnas.
A partire dal sesto mese di gravidanza, secondo i ricercatori, i bambini sarebbero in grado di memorizzare i suoni.

Le esperienze prenatali hanno quindi una notevole influenza sulla precisione di discriminazione uditiva del cervello, che può sostenere, per esempio, l'acquisizione del linguaggio durante l'infanzia. Di conseguenza potrebbe essere possibile sostenere lo sviluppo uditivo precoce e potenzialmente compensare le difficoltà di natura genetica, come il disturbo del linguaggio e la dislessia.



Alcuni precedenti ricerche avevano già dato risultati stupefacenti riguardo alla memoria dei suoni durante la gestazione. Nel 1988 una ricerca dimostrò che i bambini riconoscevano la colonna sonora delle soap opera preferite dei loro genitori. Altri studi, più recentemente, hanno dimostrato che alla nascita i bambini hanno già familiarità con le voci dei genitori. Questi studi basavano i propri risultati su un test che veniva effettuato sui bambini.

Per questo nuovo studio invece i ricercatori hanno usato sensori per elettroencefalogramma per rilevare le tracce neurali delle memorie risalenti al periodo in cui i bambini erano nell’utero.
L’esperimento è consistito nel far ascoltare durante la gravidanza suoni corrispondenti ad alcune parole per qualche mese.
Alla nascita, i ricercatori hanno potuto rilevare i corrispondenti segnali neurali quando le parole venivano pronunciate.

martedì 6 agosto 2013

Sostanze tossiche nei prodotti per bambini in USA. Ed in Italia ?



Secondo un rapporto del Dipartimento di Ecologia dello Stato di Washington sono oltre 5.000 i prodotti per bambini che contengono sostanze tossiche e che, nonostante questo, continuano ad essere tranquillamente venduti sugli scaffali dei negozi americani. Oggetti che catturano sì i desideri dei più piccoli, ma nascondono insidie e pericoli micidiali per la loro salute.

Le case manifatturiere di giocattoli per bambini ricorrono a ben 41 elementi chimici potenzialmente dannosi per la salute dei più piccoli, tra cui numerosi metalli tossici, cadmio, mercurio, antimonio. Colpevoli tutti i marchi più famosi: H&M, Gap, Walmart, Hallmark, Gymboree…
Ad essere a rischio, però, non sarebbe solo la sicurezza dei giocattoli. Secondo lo stesso rapporto gli elementi nocivi si nascondono anche nei capi di vestiario, nelle scarpe e nei prodotti per la cura e l’igiene dei bambini.







martedì 2 luglio 2013

Viaggiare con i bambini

un click sull'immagine per leggere l'articolo :



Luce solare: effetti della luce solare sulla pelle

Luce del sole raggi UV

La luce solare è formata da energia elettromagnetica, con lunghezza d'onda che si estende da 200 a 1800 nanometri (nm).
Le lunghezze d'onda più corte, che raggiungono la terra, sono le radiazioni ultraviolette (UV), che si suddividono in
  • UV-C (100-280 nm): hanno energia molto elevata ma vengono filtrate dall'ozono atmosferico e non raggiungono la superficie terrestre
  • UV-A (320-400 nm): sono i raggi meno energetici (l'energia è inversamente proporzionale alla lunghezza d'onda), ma riescono a penetrare fino al derma dove possono danneggiare collagene ed elastina.e sono perciò responsabili della pigmentazione immediata della pelle, che compare già durante l'esposizione al sole e regredisce nell'arco di 2-3 ore (“fenomeno di Meyrowsky”)
  • UV-B (280-320 nm):  inducono le più comuni reazioni biologiche dovute ad esposizione solare, sono eritematogeni e sono i veri responsabili dell'abbronzatura duratura, perché stimolano la melanogenesi, che prosegue anche dopo l'esposizione.

Numerose variabili influenzano la qualità dell'irradiazione: stagione, altitudine, latitudine, ora del giorno e anche umidità ed inquinamento atmosferico. Relativamente all'altitudine, un suo aumento di 1000 m determina un incremento del 15-20% dei raggi UVB, mentre i raggi UVA non subiscono modifica. La riflessione delle radiazioni UV avviene da parte del cielo, delle nuvole, del suolo e tale fenomeno è particolarmente evidente qualora ci si trovi in presenza di neve (con la neve fresca viene riflesso l'80% della luce, con la neve vecchia il 50%), sabbia asciutta (24%), acqua (9%) (3V Cosmetic division tecnica report No 3 Edition 1/1).

Fino a qualche anno fa, l'attenzione era focalizzata soprattutto sugli UVB, in quanto responsabili degli effetti immediati e visibili delle radiazioni solari nei confronti della cute. Oggi, invece, c'è la consapevolezza che gli UVA, essendo più penetranti, sono maggiormente correlabili alla formazione di tumori cutanei, al fotoaging, alla fotoimmunosoppressione ed ai fenomeni di fototossicità e fotoallergia.


Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/cosmetici-categorie/luce-solare.html


E' NECESSARIO QUINDI PROTEGGERE LA PELLE DAI RAGGI SOLARI
COSA SONO I FILTRI SOLARI
 

lunedì 10 giugno 2013

Una ne fanno, cento ne pensano

L' ineffabile ex ministro Balduzzi, degno rappresentante del governo "dei tecnici", prima di tornare alle sue precedenti occupazioni, ha pensato di fare un ultimo regalo al popolo italiano. 





UPPA ( Un Pediatra Per Amico) , rivista dell' ACP ( Associazione Culturale Pediatri)  sostiene da sempre l`inutilità della maggior parte dei certificati medici che i genitori sono costretti a procurarsi per qualunque (possibilmente futile) motivo; il certificato sportivo non sfugge a questo giudizio.

Non c`è alcuna dimostrazione infatti che quel foglio di carta possa prevenire i rarissimi, ma inevitabili, gravi incidenti sportivi di cui ogni tanto si parla sui media.
 

Per effetto di questa nuova normativa diventa molto più complicato, e più costoso, ottenere il certificato medico di idoneità all’attività sportiva non agonistica, che fino ad oggi veniva semplicemente rilasciato dal medico curante che conosceva il paziente.


La nuova disciplina non solo non elimina questa pratica inutile, ma rende la faccenda ancora più complicata.
Il nuovo regolamento, senza neppure sospettare di cadere nel ridicolo, si premura di elencare tutta una serie di attività sportive, distinguendo fra quelle che si possono fare senza certificato e quelle che invece il certificato lo vogliono, e lo vogliono anche doppio. Fra quelle libere il ministro elenca le bocce, il biliardo, il golf, la pesca, la caccia, la ginnastica per anziani, il ballo.


Si entra nel dettaglio al punto da specificare che non serve il certificato per i gruppi cammino e per i giochi da tavolo. “Ci mancava anche il certificato medico per giocare a Monopoli, ironizzano i camici bianchi.

Ma chi svolge attività fisico-sportiva organizzata dalle scuole, i partecipanti ai giochi sportivi studenteschi e le persone che non siano considerati atleti agonisti, devono sottoporsi a un controllo medico annuale effettuato da un medico. 

NON SEMBRA SIANO ESENTATI I LATTANTI CHE FREQUENTINO CORSI DI ACQUATICITA' .


La visita dovrà NECESSARIAMENTE prevedere la misurazione della pressione arteriosa e... UN ELETTROCARDIOGRAMMA.

Siamo quasi a giugno, le piscine, le palestre e i campi sportivi cominciano a svuotarsi, ma a settembre la maggior parte dei bambini verrà iscritta ad una o più attività sportive.

Sarà allora che la bomba scoppierà: ciascuna struttura vorrà il suo bravo certificato e... il suo indispensabile elettrocardiogramma.


Chi li farà tutti questi elettrocardiogrammi?
Difficile immaginare che tutti i pediatri e i medici di famiglia possano in poche settimane improvvisarsi cardiologi.

Questo esame comunque avrà un costo aggiuntivo notevole se , in regime libero professionale, fosse praticato dal pediatra o dal Medico di Medicina Generale, che dovrebbe acquistare un costoso apparecchio, ammortizzare la relativa spesa e ottenere il giusto compenso per il tempo richiesto dall'esecuzione dell'esame e dalla interpretazione dello stesso, accollandosi, tra l'altro, notevoli rischi medico-legali.

Bisognerà ricorrere allo specialista.
Non è ancora chiaro se questi ECG possano essere richiesti a carico del SSN, non facendo parte dei LEA ( "Livelli ESSENZIALI di Assistenza" ), ma, anche se lo fossero, negli ambulatori cardiologici si creeranno
 interminabili liste d`attesa,  per il concentrasi in pochi giorni di centinaia di migliaia (se non addirittura milioni) di richieste! 

Questi tempi di attesa si ripercuoterebbero pesantemente anche su coloro che devono fare una valutazione cardiologica per il sospetto di una patologia e non per la certificazione di idoneità allo sport non agonistico.
In pratica si verificherebbe in breve il collasso degli ambulatori di Cardiologia ( soprattutto pediatrica)

E quanto denaro il nostro già esangue Servizio Sanitario sarà costretto a sprecare!

Le famiglie quindi dovranno sobbarcarsi un`ulteriore spesa e rivolgersi ai CENTRI DI MEDICINA DELLO SPORT, che saranno felici, a pagamento, di effettuare quanto previsto per fornire la agognata certificazione, che permetterà al pupo di fare il bagno in piscina.


Insomma un ulteriore, inutile, balzello.
 
Proprio di questi tempi, quando proprio non se ne sentiva il bisogno.