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martedì 24 giugno 2014

Svezzamento e allergia

Introdurre precocemente cibi diversi nella dieta aiuta a controllare le allergie 

Le linee guida classiche sulla prevenzione delle malattie allergiche hanno sempre raccomandato un allattamento al seno esclusivo e prolungato con tardiva e lenta introduzione dei cibi solidi.

Nel 2013 un importante studio prospettico finlandese, pubblicato su una prestigiosa rivista di allergologia pediatrica  (Allergy Clin Immunol ), ha praticamente capovolto questa raccomandazioni storiche



E’ stato dimostrato infatti che, la precoce introduzione di cibi solidi (precoce vuol dire dai 4-5 mesi di vita) anche fortemente allergenici come i cereali, uova e pesce, riduce significativamente il rischio di sviluppare malattie allergiche (come asma, eczema e rinite) a cinque anni di età.

L ’allattamento materno per tutto il primo anno di vita difende dalle allergie e debba essere sempre fortemente promosso, ma sembra sia meglio non sia necessariamente esclusivo per i primi 6 mesi di vita

 Quanto più è variata la dieta tanto meno il bambino diventa allergico, sia ad antigeni alimentari sia a allergeni respiratori.


Uno studio multicentrico effettuato da un team di ricercatori svizzeri, francesi, finlandesi, austriaci e tedeschi, pubblicato sul numero di aprile 2014 del JACI,


ha potuto dimostrare che allergie alimentari, eczema, dermatite atopica, rinite e asma si presentano con maggiore frequenza nei bambini che hanno "assaggiato", tra i 6 e i 12 mesi di età, meno alimenti rispetto ai bambini che invece hanno mangiato più cibi, dando quindi un forte valore preventivo alla pluralità e alla diversità dell'incontro con gli antigeni ambientali.

Quali alimenti

Lo studio di Roduit ha considerato, dopo i primi 6 mesi, l'inserimento di frutta e verdura, cereali, carne, pane, torte e yogurt, oppure l'utilizzazione più ampia degli stessi cibi appena elencati oltre a latte vaccino, altri latticini, uova, noci e semi oleosi, pesce, soia, margarine, burro e cioccolato.



Nello studio effettuato i bambini sono stati studiati fino ai 6 anni di età e il miglioramento delle condizioni allergiche è stato visto a partire fin dal primo anno di vita fino ai 6 anni, in modo altamente significativo.


Sullo stesso numero di JACI, un lavoro finlandese ha potuto invece evidenziare che la minore comparsa di eczema e allergie respiratorie (asma compresa) comincia già dal 9° mese di vita nei bambini che hanno incontrato più alimenti e messo in moto quindi una azione più incisiva di conquista della tolleranza.



Sembra quindi che proprio lo sviluppo della tolleranza alimentare sia poi in grado di portare l'organismo a sviluppare tolleranza sia verso gli alimenti sia verso gli antigeni respiratori nello stesso momento.
Come se la tolleranza alimentare (di primaria importanza nella attivazione della immunità innata) fosse in grado di regolare poi anche quella che porta all'eczema e all'asma.
Quindi ;

 NESSUNA PAURA AD INTRODURRE "PRECOCEMENTE" NELLA DIETA DEL BAMBINO CIBI "SANI"






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